CHURUBUSCO di Andrea Ferraris

CHURUBUSCO

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“Un graphic novel che ti fa riflettere… un racconto ricco di sentimenti… una storia a tratti molto cruda ma reale… un fumetto da leggere almeno una volta nella vita!”

Inserito nella collana cult della Coconino Press Churubusco di Andrea Ferraris è uscito in italia questo maggio.

 

In breve la trama: Durante l’invasione degli Stati Uniti sul Messico nell’anno 1847, tra l’esercito yankee un battaglione soprannominato San Patrizio è passato alla storia dopo aver deciso di disertare, per lo più formato da immigrati irlandesi, polacchi e spagnoli, nel mezzo troviamo anche un’immigrato siciliano di nome Rizzo; questo battaglione ha deciso di schierarsi dalla parte dei più deboli e cioè con i messicani. Qui il nostro protagonista Rizzo, si troverà in serie difficoltà nello scegliere da che parte stare, schierarsi con i più deboli o continuare a far parte della potenza degli Stati Uniti.

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Testi: Andrea Ferraris
Disegni: Andrea Ferraris
Editore: Coconino Press
Prezzo: 18.50€
Formato: tp brossurato 200 pg.,

Aprendo il volume subito siamo introdotti da Paddy Moloney, leader della folk band irlandese dei Chieftains. La pagina dopo abbiamo una cartina geografica degli Stati Uniti e del Messico,il quale comprendeva allora un bel pò degli attuali stati americani come ad esempio la California; la pagina accanto ci narra invece in un attimo la situazione politica e le ambizioni degli Stati Uniti.

Entrando nel primo capitolo vero e proprio del fumetto, ci ritroviamo in uno scenario di guerra che ci mostra tutta la crudeltà e la freddezza con cui l’esercito americano mette al tappeto i poveri messicani e non solo… uno sterminio che ci fa trattenere da subito il fiato, rappresentato con tantissime ombre scure che rappresentano semplicemente scie di fumo formatosi dai feroci combattimenti; qui non possiamo fare altro che assistere alle scene senza avere un attimo per riflettere e restare a guardare queste atrocità. Finito il primo capitolo siamo catapultati in un’esperienza extracorporea o un possibile sogno di Rizzo, il nostro protagonista; il sogno viene raffigurato graficamente con un’aggiunta di colore su toni marroni… qualche pagina dopo incontriamo appunto il protagonista del racconto e veniamo a conoscenza dei suoi sogni o del motivo per cui si è voluto arruolare nell’esercito; tutto questo avviene durante una discussione che il ragazzo siciliano ha con il capitano dell’esercito davanti al fuoco il mattino presto con una bella tazza di caffè; Rizzo va in missione e qui ha un’incontro che lo blocca a momenti, facendolo riflettere  ma alla fine va avanti. In questo capitolo facciamo la conoscenza del possibile antagonista: Gibson; quest’ultimo non vede molto bene Rizzo e difatti i due ad ogni discussione sono quasi sull’orlo di fare a pugni.

Più si va avanti e più personaggi incontriamo, come ad esempio i primi disertori alleati con i messicani, persone che non sono strettamente legati alla guerra ma che senz’altro sono vittime o lo saranno ecc ecc… anche qui accadono fatti molto crudi disegnati sempre in modo semplice ma efficace dall’autore. Nel momento in cui Rizzo si trova tra il “bene e il male” se così si può definire, sempre sulle tonalità marroni/giallo ocra andiamo a scoprire tanti eventi del passato del protagonista e molto probabilmente è proprio durante questi aneddoti che Rizzo decide il suo futuro. chub1

Arrivato a Churubusco l’ultima roccaforte dei ribelli Rizzo per pochissimo tempo dopo i guai passati ha un’attimo per staccare e non pensare ai problemi, senza preoccuparsi di nulla e nessuno.

La libertà è ad un passo dall’esser raggiunta, ma quando tutto sta finalmente per terminare ecco che accade l’imprevisto e tutto quello per cui si è sperato sparisce in un battibaleno… come una visione di un’oasi nel deserto tutto svanisce e con una ventata secca che alza la sabbia del deserto siamo giunti a fine racconto con un’accennato sorriso malinconico.chub4Il finale ci riserva anche delle sorprese, con foto e documenti storici a cui Ferraris si è ispirato.

Devo ammettere che la prima cosa che mi ha attirato di questo fumetto è stata la copertina, mi ha colpito all’istante; letta la trama ho deciso in un attimo che mi sarei catapultato il prima possibile ad acquistare il volume, senza aspettative dovute alla non conoscenza dell’autore ero lo stesso sicuro che questo tipo di storia mi sarebbe entrata nel cuore e infatti dopo la lettura sono stato soddisfatto al 100%! Un racconto che ti tiene incollato alle pagine e che ti fa entrare nelle scene del fumetto come se la realtà fosse fatta da pagine di carta.

Andrea Ferraris come detto qualche riga sopra prima di questa lettura era un nome che non avevo mai incrociato nel mondo del fumetto, questo perché non ho mai letto nulla della Disney se non qualche Topolino in tenera età che non ricordo nemmeno talmente sono vecchio. Il suo tratto è particolare, disegnato con matite 6B ma anche più spesse, crea uno stile per questo tipo di racconto che più azzeccato non può essere; il design delle persone è semplice ma particolare allo stesso tempo, come fossero dei bozzetti in bella copia e ben definiti, ma il suo pezzo forte per quanto mi riguarda sono state le inquadrature dei vari paesaggi che mi hanno realmente estasiato, paesaggi secchi e aridi perfetti, solcati da linee di matite molto più sottili che vanno a dare valore ai piccoli dettagli per poi spostarsi su matite tanto spesse quanto bui sono i cieli del deserto che sovrastano i giganteschi canyon sud-americani.
Ora non mi resta che sperare che l’autore sforni tantissimi altri racconti.

Insomma leggere per la prima volta questo volume è stata per me una bella sorpresa e quindi non posso fare a meno di consigliare la lettura! Il merito va anche alla casa editrice Coconino Press che ha stampato un’edizione perfetta.

Voto: 8

Note positive: un fumetto di cui non avevo grandi aspettative che mi ha colpito e con cui ho conosciuto un’autore che da subito mi è piaciuto.

Note negative: la pecca del fumetto è che si è fatto leggere veramente in poco tempo.

by: Luca Amato

 

 

 

 

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