HAVOK & WOLVERINE di Simonson

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HAVOK & WOLVERINE di Walter Simonson e Louise Simonson, matite di Jon J. Muth e Kent Williams.
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*ATTENZIONE: se sei debole di cuore, minorenne o un/a ragazzo/a a cui piacciono da morir i super, NON ANDARE OLTRE!
Esistono fumetti che rimangono memorizzati in testa e che dopo tanti anni non vanno via nemmeno se decidi di resettare la memoria, poi ci sono fumetti dove ricordi la metà delle cose, ed in fine ti ritrovi quei fumetti di cui non ricordi nulla se non il 10% delle cose.. bene, Havok & Wolverine nella mia memoria è veramente qualcosa di offuscato, ricordavo soltanto dei disegni stupendi e poi anche.. NO!

nient’altro, stop! Questa che vedete è l’edizione Play Press del 1990, non sapevo nemmeno che fosse uscita recentemente una nuova ristampa grande formato da 30 sacchi.. comunque, apro il primo albo e me lo godo, disegni, tavole e tutto il comparto grafico è potentissimo, quasi a passo coi tempi, ma dal secondo volume la lettura diventa pesante, facendomi faticare nell’andare avanti, in effetti non mi capitava da molto tempo ( anche perché sto leggendo pochissimo in questo periodo ) e giuro che per leggere così poche pagine ho sofferto le pene dell’inferno. La storia/trama potrebbe anche andare bene, le solite minchiate da super, ma i dialoghi sono delle violentissime martellate nei coglioni.. ad ogni movimento di un personaggio – che sia Logan o Alex, ma pure quelli dei cattivoni – equivale come minimo una coppia di nuvolette dove il protagonista dell’azione spiega quello che sta facendo o cosa pensa! Insomma, se non fosse stato per l’arte e per il modo in cui i due disegnatori hanno lavorato sulle tavole, questi volumetti avrebbero fatto la fine che meritano, ovvero esser gettati con soddisfazione nel cassonetto della differenziata con su scritto: CARTA!

di Luca Amato

 

RUBENS di Pablo Cammello

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RUBENS di Pablo Cammello l’ho riletto oggi a distanza di mesi dall’uscita ufficiale e mi è piaciuto anche più della prima volta. C’è che Rubens è una storia di loop allucinanti, vite vissute e rivissute dal protagonista, una continua ricerca di un qualcosa che forse non si farà mai trovare, un inseguire il mistero e superare ostacoli per capire il senso della vita.. un po’ tutto quello che cerchiamo noi esseri senzienti, o no? e Rubens a modo suo ci prova, è determinato anche se quando il viaggio incomincia non ha la più pallida idea di quanto il suo cammino sarà difficoltoso, ma non sa nemmeno per cosa sta partendo. Rubens è uno sballato, la sua avventura è dettata dalle visioni, conseguenza della droga? Ciò che vive, è un livello mistico superiore al nostro piano evolutivo? Un insieme di entrambe le cose? Non lo so.. so soltanto che in Rubens ho trovato una buona narrazione, una trama accattivante, dei feat ( AKAB e SPUGNA ) epici e anche delle sorprese riguardanti la storia e origini di altri personaggi del nostro Cammello che mi hanno estasiato. —
*messaggio alla nozione:
“Lettori, mi rivolgessi a voi: se non lo avessivo letto, leggiatelo, davvero, sarebbi brutto non usufruire di tale fumetta. ( firmato Plutarco )”

di Luca Amato

Jeff Lemire e Frogcatchers

Ritorno alle origini

Dopo Roughneck, Jeff Lemire è pronto a debuttare nuovamente per Gallery 13 con un altro fumetto dal titolo interessantissimo: Frogcatchers!

La storia di un uomo che si risveglia in un raccapricciante hotel senza sapere come ci sia finito.. 

GALLERY 13

Frogcatchers è il desiderio di tornare a creare fumetti nel modo in cui nascevano nei primi anni 2000, con una maggiore libertà creativa, dichiara Lemire; in quegli anni l’autore dice di aver raramente seguito delle sceneggiature e il processo creativo era molto spontaneo, più precisamente da un’idea iniziale cresceva scena per scena una storia che riusciva a sorprenderlo. Il prendere nuovamente in mano vecchi temi e vocaboli visivi di allora, è un vero e proprio tentativo di aprire nuovi orizzonti e trovare nuove fonti d’ispirazione che guideranno una nuova fase della sua carriera di fumettista; la conferma di tutto ciò è che Frogcatchers è una storia sul guardarsi indietro, ma allo stesso tempo anche il guardare avanti oltre la nostra mortalità! Nel fumetto inoltre – ci tiene a dirlo Jeff – c’è una pesante dose di Haruki Murakami e David Lynch. Come un esperimento, Frogcatchers prende forma negli sketchbooks di Lemire con dei semplici disegni a matita, per poi passare velocemente ad essere il lavoro preferito finora dall’artista! L’aspetto è quello di una favola, ma sotto c’è qualcosa di molto personale.. al centro di tutto, c’è il misterioso Hotel Edgewater e i numerosi orrori al suo interno, incluso il vile Frog King.

fonte: The A.V. Club

*nel link 5 pagine del fumetto.

Il fumetto debutterà negli Usa a Settembre.

by: Luca Amato

 

TERATOID HEIGHTS di Mat Brinkman

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In TERATOID HEIGHTS non è Mat Brinkman a narrare l’anima di queste storie, ma è lo stesso fumetto a sfruttare la matita di Brinkman per farsi raccontare; all’interno del volume abbiamo a disposizione 11 racconti ed un inedito pronti a metterci a nostro agio con l’autore – vi consiglio di iniziare con questo e poi passare a Multiforce -. TH è un fumetto semplice, scorrevole con dialoghi quasi inesistenti, un mix di aneddoti fantasiosi straordinariamente illustrati dal fumettista e d’impatto per chi non ha mai avuto a che fare con il suo inconfondibile stile; nel disegnare ciò che accade, Mat è immediato sin da subito, ma anche se in alcune storie lo scorrere degli avvenimenti non ha lo stesso risultato, alla fine una seconda rilettura alleggerisce il carico sulle nostre menti. Non sta a me giudicare la bravura e la tecnica come “fumettista” di Mat Brinkman, ma se una piccola casa editrice come la Hollow Press riesce a portare in Italia e pubblicare le opere di un autore così fuori dal comune, così bizzarro, ogni fumettista di qualsiasi genere credo abbia la giusta spinta e la possibilità di farsi notare da un pubblico più grande, e questo non può che essere un bene sia per gli addetti ai lavori ma anche per gli stessi lettori!

di Luca Amato

HORUS di Marco Taddei e Simone Angelini

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Edito da Coconino PressHorus, comprimario in ANUBI del protagonista Dio Sciacallo – appunto: Anubi – è diventato grande, e questa volta toccherà a lui prendersi la scena; il Dio Falco – appunto: Horus – è il protagonista in HORUS! Questa confusione che avete provato qui sopra è molto probabilmente la stessa, che il povero Falchetto deve affrontare lungo questo suo nuovo cammino, una sfida ardua che vive costantemente tra tranquillanti, spade e walkman anni ‘90 nelle orecchie; credo sia proprio il ruolo da protagonista a non farlo stare sereno, ma in ogni caso è sempre lo stesso falco che abbiamo visto in Anubi, insicuro ed ansioso da far paura. Horus vuole tornare nel suo Egitto, ricorda i tempi andati, quelli da Dio adorato e coccolato, è nostalgico e cerca questa strada – ormai più simile ad un miraggio che realtà – nei posti più errati, guidato sempre dal suo walkman e dalla sua coscienza; Horus non molla facilmente e riesce finalmente a sintonizzarsi con la voce-guida di Luxor, che lo aiuta a trovare il percorso ed il piano “astrale” più sicuro. La via che gli si pone di fronte è ricca d’azione, con l’uso di spade e spadoni Horus si fa strada senza pietà tra le pagine del fumetto, e annientando le sue paure e le sue ansie riesce ad uscire da quel tunnel buio in cui si è cacciato, tornando poi in superficie a fare i conti nuovamente con una realtà che gli confonde le idee; è sicuramente arrivato al limite, le batterie sono scariche, la coscienza continua a destabilizzarlo e a questo punto decide di prendersi una vacanza e ricaricarsi. Horus è definibile spin-off di Anubi soltanto per il numero di pagine minori, ma ha tutte le carte in regola per essere un fumetto “fatto” e finito; come per Anubi sono certo anche lui avrà lunga vita. Taddei e Angelini tirano a Campari tutt’oggi, stanno bene e in Horus il loro lavoro si riceve forte e chiaro!

di Luca Amato

AMORE DI LONTANO di Martoz

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Edito da Canicola

La prima volta con Martoz è simile alla vera prima volta con la donna dei tuoi sogni, quella donna tanta desiderata e che come per magia è divenuta tua; il paragone è perfetto e in simbiosi con gran parte del fumetto, un racconto che sicuramente ha molto da dire concettualmente parlando. Iniziando la lettura è impossibile non far caso all’eleganza con cui l’autore scrive, un’eleganza che ritroviamo anche nelle scene di sesso più forti, dove Martoz carica di un’erotismo spropositato, elegante e mai ridicolo, quell’atto primitivo che mette l’uomo sullo stesso livello degli animali, lasciando da parte ovviamente il sentimento. I protagonisti sono Antares e Jaf, due uomini che vivono in periodi storici differenti, uno nel XII secolo e l’altro in quello che dovrebbe essere il presente o comunque un periodo molto vicino al nostro, ma la particolarità su cui è basata la trama, e su cui l’autore può mettersi in mostra è la forza che spinge entrambi alle proprie azioni.. questa forza ha la forma di una donna, che fa vivere i due in uno stato onirico molto simile! Nemmeno il tempo di iniziare il fumetto e ti ritrovi nell’ultima pagina col sorriso sulla bocca, questo accade perché Amore di Lontano attrae sempre più al suo interno – anche nel senso profondo del significato – il lettore, che si lascia trasportare dall’anatomia surreale ed unica con cui l’autore narra questa storia, ma allo stesso modo è altrettanto particolare la scrittura, la quale va a braccetto con la parte illustrata del fumetto. Le donne rappresentate sovrastano per grandezza e potenza gli uomini, come a sottolineare l’aurea divina da cui sono avvolte, rendendole quasi irraggiungibili; le matite di Martoz sono uniche e per quanto queste siano lontane dall’anatomia canonica e reale dei corpi, architettura, oggetti ecc, riescono comunque a rendere sensuali e forti le scene erotiche dei protagonisti, e allo stesso tempo sono altrettanto potenti le espressività raffigurare sui visi di ogni personaggio all’interno del fumetto.
Amore di Lontano è un fumetto erotico narrato da Martoz con un’eleganza inaudita!

di Luca Amato

LE INCREDIBILI AVVENTURE DI BRODOWSKY: In Fuga dallo Show Business. di Marco Galli –

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Edito da Progetto Stigma e Eris Edizioni

Un musicista ormai in rovina, un contratto in scadenza e un conto alla rovescia di una settimana prima di fuggire dallo show business; un 40 pagine gestite dall’autore in modo eccellente, uno storytelling ed una trama ammaliante che ti attirano sempre più all’interno del fumetto come la forza di gravità di un buco nero. Apri l’albo e Brodowsky si presenta a te lettore, mostrandoti l’incipit della trama su cui si baserà il racconto; a portare il cantante faccia a faccia con il suo manager è Perfect Kelly, ormai stanca dei tantissimi viaggi in giro per l’universo.. arrivati sul pianeta, Brod. ha il tempo di pensare ai vecchi tempi, alle possibili opportunità future e a quanto faccia schifo il pianeta su cui è atterrato! Un ultimo show per tirare su qualche soldo, l’esibizione finale che chiuderà per sempre la carriera di Brodowsky; una settimana per prepararsi all’evento, un conto alla rovescia narrato da Galli con una pagina per giorno in modo esaustivo. Con una particolare somiglianza a Ziggy Stardust, l’autore fa esibire Brod. nel suo ultimo spettacolo, ed è proprio al termine del concerto che inizia la sua fuga.. da qui abbiamo ancora metà fumetto a disposizione, tutto si fa più movimentato con colpi di scena che non mancheranno durante la fuga. Marco Galli non vuole farti affezionare al protagonista, non vuole emozionarti, ma ti racconta una storia originale, e con una certa distanza i ruoli del narratore e dell’ascoltatore si uniscono in un punto ben preciso: l’intrattenimento. Questo credo che sia un esempio di come una buona storia debba essere costruita, non per forza un fumetto/libro ( o quello che volete ) deve suscitare emozioni in chi osserva, infatti se strutturata come si deve tutto quello che basta è l’intrattenimento. Un fumetto breve, di qualità, scritto con la passione per questo genere, l’ennesima prova di stile di questo autore.

di Luca Amato

NECTAR di Davide Bart. Salvemini

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Edito da Sciame Press

Con un breve flashback di un atterraggio d’emergenza andato a buon fine su un pianeta sconosciuto, il protagonista ci narra quel poco che riesce a ricordare mostrandoci la sua intensa avventura, che potrebbe essere durata un paio d’ore o addirittura tantissimi anni; il corriere spaziale è attratto e allo stesso tempo terrorizzato dagli abitanti ( e non solo ) del pianeta, infatti dopo lo schianto inizia la sua corsa alla sopravvivenza / esplorazione.. sta a noi lettori giudicare una volta arrivati al finale! Sicuramente un ottimo fumetto da tutti i punti di vista, narrativamente l’autore crea una trama classica per questo sci-fi made in Italy, mentre le illustrazioni non fanno altro che riportarci alla mente Jesse Jacobs e DeForge, ma ciò non toglie il piacere di scoprire e magari anche appassionarsi a questo stile, reso in fin dei conti molto personale, appunto riconoscibile all’istante! Il fumetto scorre e tra tavole e tunnel diagonalmente labirintici la parte visiva sovrasta quella narrativa, merito della scelta accurata dei colori; il fatto che la grafica prevalga sulla narrazione non è difetto, proprio perché stiamo parlando di un classico visto e rivisto in mille salse! Fate comunque attenzione al prossimo corriere che si presenterà a casa vostra in tuta iperbarica!

di Luca Amato

RUFOLO di Fabio Tonetto

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Rufolo, il fumetto a natura propria!

Lontanissimo dai generi prediletti del salottino di Comics Country, RUFOLO è riuscito a stregarmi, e non essendo appunto un tipo di fumetto che seguo con costanza – diciamo che mi ritrovo a leggere queste storie quasi per caso – il destino ha fatto arrivare l’ennesima pubblicazione firmata Eris Edizioni nella mia libreria.

Edito da Eris Edizioni – prima edizione 2016 – 12.50€, 104 pagine!

Apro la prima pagina e non trovo le solite vignette in cui la storia viene imprigionata dai fumettisti, no, qui tutto è libero, il disegno sopratutto, espressivo e comprensibile a prima vista, ogni oggetto / personaggio ha la totale libertà di movimento all’interno della pagina, il design dei protagonisti è ammaliante, ogni mossa è fluida, cartoonizzata esplicitamente, tutto sembra gommoso, lucido e a tratti pare di avere a che fare con palloncini gonfiabili, insomma durante la lettura ho avuto più volte la voglia di toccare tutti le creature di questo fumetto. Avevo in mente di leggere l’albo un pò alla volta – decisione dettata dalla mia paura d’aver speso soldi a cazzo – e invece no, inizio e finisco il volume in un’unica tirata; dialoghi / disegni / storie e tutto il resto scorrevoli da far paura, con degli schemi ben delineati, dove ogni creatura vive in questa raccolta composta da più racconti in piena libertà, collegate a loro volta ad altre creature, oggetti o altro ancora. All’inizio della lettura sono apparentemente estraneo a questo mondo, ma dopo aver letto due pagine, per magia senza particolare fatica mi sono ritrovato catapultato negli schemi di RUFOLO, ed è pazzesco il modo in cui l’autore è riuscito rendere tutto plausibile, pur avendo a che fare con siparietti surreali e ricchi di una fantasia molto divertente, a volte anche dura, buttata lì non per caso ma per quello schema naturale di cui RUFOLO si nutre! L’assenza o la lontananza dalla realtà è paradossale, perché per quanto la logica e la naturalezza delle storie siano aliene al nostro modo di pensare o di vivere alla fine tutto quadra, in un modo o nell’altro sento questo universo come mio,  un qualcosa che esiste realmente e Fabio Tonetto è il creatore di tutto ciò!

di Alessio Fermanelli

SADBØI di Berliac Yungqin

SADBØI, il fumetto stupefacente!

Ordinato su consiglio di alcuni “amici fidati”, qualche giorno fa mi sono ritrovato a leggere questa storia sulla quale non avevo nessuna aspettativa precisa non conoscendo l’autore, anche se alla fine è stato amore! SADBØI non è altro che una storia di sofferenza e riscatto, conseguenza di emarginazione dovuta al razzismo vero e proprio verso il diverso in tutte le sue forme, nella religione, nella sessualità, nell’etnia e chi più ne ha più ne metta!

SADBØI
Edito da Canicola Edizioni, 152 pagine, 16€! – maneggiare con cura indossando qualunque tipo di protezione, potrebbe sciogliervi le mani –

Assistenti sociali, affidamenti ad estranei in cerca di un figlio e carcere minorile sono i primi affetti che riceverà il nostro protagonista appena sbarcato nella terra che in teoria avrebbe dovuto dare una svolta alla sua vita e quella dei suoi cari, ma tutte le novità assieme al suo triste passato lo porteranno ad essere l’uomo che è oggi; in carcere il nostro protagonista riuscirà a riscattarsi entrando nelle grazie dell’agente Elakhzauris, dimostrando d’avere un grosso potenziale artistico al quale l’agente non potrà rinunciare. Nell’arte e nel crimine il ragazzo cerca redenzione, riuscendo a realizzare qualcosa di spettacolare in cui prima non era riuscito nessuno: sfruttare il crimine come forma d’arte, tema abbastanza centrale del fumetto su cui l’autore si soffermerà più volte! Le prime pagine dell’albo ci portano nella galleria dove avverrà la mostra di SADBØI, ma non appena l’evento sta per iniziare Berliac ci catapulta in un flashback narrativo riguardante il passato del ragazzo, da quello più recente agli spaventosi incubi che in pieno giorno lo hanno tartassato per anni, attimi che lo hanno segnato per tutta la vita, e situazioni in cui è stato deriso come immigrato già dalla più tenera età; infatti ogni bambino ha diritto ad un’infanzia spensierata e felice, ma questo non è il caso del nostro protagonista, così nelle pagine che seguono ci viene mostrata la cruda realtà che SADBØI deve affrontare ogni giorno della sua vita. Qui, precisamente nella parte centrale del fumetto mi sono innamorato di Berliac e della sua scritturapungente e intelligente, seria con temi sociali importanti e attuali come appunto l’immigrazione, condita da una leggera spruzzata di comicità, la quale non rende il tutto pesante e noioso o persino scontato. Il finale del fumetto è altrettanto intelligente e anche se chiude la maggior parte dei punti centrali e non della trama, comunque lascia spazio ad una buona dose di riflessioni su cui il lettore continuerà a rimuginare dopo aver terminato la lettura, cosa che darà un peso importante al significato che l’autore esterna con questo lavoro; infatti terminata la lettura, il lettore non avrà a che fare con un vuoto o comunque non riuscirà a dimenticare tanto facilmente questa storia, sopratutto perché è alto il valore morale piazzato all’interno del fumetto. L’estetica del racconto e quindi la parte grafica del pacchetto che stringiamo tra le mani è appunto molto simile a quella dei manga, da qui il genere: gajin manga, ovvero artisti occidentali che si affacciano ed usano uno stile orientale; devo dire che il fumettista è riuscito a stupirmi, lo stile è in pratica “giappo”, abbastanza semplice, ma allo stesso tempo dotato di un’impronta propria e riconoscibile!

Sicuramente recupererò un pò di roba di questo fumettista, sperando nel frattempo che qualche altro editore nostrano porti i lavori precedenti a SADBØI!

by: Luca Amato