SADBØI di Berliac Yungqin

SADBØI, il fumetto stupefacente!

Ordinato su consiglio di alcuni “amici fidati”, qualche giorno fa mi sono ritrovato a leggere questa storia sulla quale non avevo nessuna aspettativa precisa non conoscendo l’autore, anche se alla fine è stato amore! SADBØI non è altro che una storia di sofferenza e riscatto, conseguenza di emarginazione dovuta al razzismo vero e proprio verso il diverso in tutte le sue forme, nella religione, nella sessualità, nell’etnia e chi più ne ha più ne metta!

SADBØI
Edito da Canicola Edizioni, 152 pagine, 16€! – maneggiare con cura indossando qualunque tipo di protezione, potrebbe sciogliervi le mani –

Assistenti sociali, affidamenti ad estranei in cerca di un figlio e carcere minorile sono i primi affetti che riceverà il nostro protagonista appena sbarcato nella terra che in teoria avrebbe dovuto dare una svolta alla sua vita e quella dei suoi cari, ma tutte le novità assieme al suo triste passato lo porteranno ad essere l’uomo che è oggi; in carcere il nostro protagonista riuscirà a riscattarsi entrando nelle grazie dell’agente Elakhzauris, dimostrando d’avere un grosso potenziale artistico al quale l’agente non potrà rinunciare. Nell’arte e nel crimine il ragazzo cerca redenzione, riuscendo a realizzare qualcosa di spettacolare in cui prima non era riuscito nessuno: sfruttare il crimine come forma d’arte, tema abbastanza centrale del fumetto su cui l’autore si soffermerà più volte! Le prime pagine dell’albo ci portano nella galleria dove avverrà la mostra di SADBØI, ma non appena l’evento sta per iniziare Berliac ci catapulta in un flashback narrativo riguardante il passato del ragazzo, da quello più recente agli spaventosi incubi che in pieno giorno lo hanno tartassato per anni, attimi che lo hanno segnato per tutta la vita, e situazioni in cui è stato deriso come immigrato già dalla più tenera età; infatti ogni bambino ha diritto ad un’infanzia spensierata e felice, ma questo non è il caso del nostro protagonista, così nelle pagine che seguono ci viene mostrata la cruda realtà che SADBØI deve affrontare ogni giorno della sua vita. Qui, precisamente nella parte centrale del fumetto mi sono innamorato di Berliac e della sua scritturapungente e intelligente, seria con temi sociali importanti e attuali come appunto l’immigrazione, condita da una leggera spruzzata di comicità, la quale non rende il tutto pesante e noioso o persino scontato. Il finale del fumetto è altrettanto intelligente e anche se chiude la maggior parte dei punti centrali e non della trama, comunque lascia spazio ad una buona dose di riflessioni su cui il lettore continuerà a rimuginare dopo aver terminato la lettura, cosa che darà un peso importante al significato che l’autore esterna con questo lavoro; infatti terminata la lettura, il lettore non avrà a che fare con un vuoto o comunque non riuscirà a dimenticare tanto facilmente questa storia, sopratutto perché è alto il valore morale piazzato all’interno del fumetto. L’estetica del racconto e quindi la parte grafica del pacchetto che stringiamo tra le mani è appunto molto simile a quella dei manga, da qui il genere: gajin manga, ovvero artisti occidentali che si affacciano ed usano uno stile orientale; devo dire che il fumettista è riuscito a stupirmi, lo stile è in pratica “giappo”, abbastanza semplice, ma allo stesso tempo dotato di un’impronta propria e riconoscibile!

Sicuramente recupererò un pò di roba di questo fumettista, sperando nel frattempo che qualche altro editore nostrano porti i lavori precedenti a SADBØI!

by: Luca Amato

 

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